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<?xml version='1.0' encoding='UTF-8'?> <?xml-stylesheet href="http://www.blogger.com/styles/atom.css" type="text/css"?> <feed xmlns='http://www.w3.org/2005/Atom' xmlns:openSearch='http://a9.com/-/spec/opensearchrss/1.0/'> <id>tag:blogger.com,1999:blog-1946314</id> <updated>2007-09-12T15:22:29.775+02:00</updated> <title type='text'>leonardo</title><link rel='alternate' type='text/html' href='http://leonardo.blogspot.com/'/> <link rel='next' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/posts/default?start-index=26&max-results=25'/> <link rel='http://schemas.google.com/g/2005#feed' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/posts/default'/> <link rel='self' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/posts/default'/> <author><name>leonardo</name></author> <generator version='7.00' uri='http://www.blogger.com'>Blogger</generator> <openSearch:totalResults>1118</openSearch:totalResults> <openSearch:startIndex>1</openSearch:startIndex> <openSearch:itemsPerPage>25</openSearch:itemsPerPage> <entry><id>tag:blogger.com,1999:blog-1946314.post-238831616739979913</id><published>2007-09-07T17:23:00.000+02:00</published><updated>2007-09-11T17:00:17.751+02:00</updated> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='Modena'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='coccodrilli'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='società dell'avanspettacolo'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='musica'/><title type='text'>Oimè, e non danzerò mai più</title><content type='html'><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://bp2.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/RuFuZujNN0I/AAAAAAAAATk/p7a_LWGfTlM/s1600-h/Covili.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5107484840686335810" style="FLOAT: right; MARGIN: 0pt 0pt 10px 10px; CURSOR: pointer" alt="" src="http://bp2.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/RuFuZujNN0I/AAAAAAAAATk/p7a_LWGfTlM/s400/Covili.jpg" border="0" /></a><span style="FONT-WEIGHT: bold">Con o senza P</span><br /><p class="MsoNormal">Quando di anni non ne avevo ancora venti, e di lirica non capivo assolutamente nulla, uscivo tuttavia con un soprano: così un giorno varcai la soglia mai prima osata di un negozio di classica, perché volevo regalarle una versione in CD dell’opera che stava studiando (che dolce) e speravo anche di cavarmela con poco (che fesso). Il nome dell’opera non me lo ricordo; ricordo invece la risposta del negoziante.</p><p class="MsoNormal">“Con Pavarotti o senza?”<br />“Eh?”<br />“La vuole con Pavarotti o senza?”<br />“Mah, non so, faccia un po’ lei”.</p><p class="MsoNormal">L’ignoranza mia plateale dovette muovere a pietà l’esercente, che mi spiegò l’arcano: in quel negozio, forse in tutti i negozi di Modena, i cd di classica si vendevano così: con-Pavarotti o senza-Pavarotti. Fu così che nella mia fantasia il più illustre concittadino venne per sempre assimilato a quello che nelle gelaterie è il dispenser di panna montata: “mi fa una Turandot?” “Ci vuole sopra un Pavarotti?” “Se è fresco sì, grazie!”, oppure “No, mi scusi, non lo digerisco”. Evidentemente P o si amava o si odiava, con un sentimento di pari intensità. Pavarotti come il Mac? No, piuttosto come Windows: popolare, un po’ troppo costoso, ed estremamente compatibile, anche se troppo spesso con esiti catastrofici. Pavarotti lo puoi montare anche su Zucchero o sugli U2, ma per quale motivo al mondo dovresti poi ascoltare una schifezza del genere? Mah, forse per l’amore dei bambini poveri. E va bene. Io però non ci sono mai andato, al Pavarotti&Friends, anche se una volta la Feffe aveva misteriosamente trovato dei biglietti e ci eravamo messi d’accordo per portare davanti alle telecamere uno striscione contro… contro… mah, l’Afganistan, forse… poi qualcuno tirò un pacco, non mi ricordo.</p><p class="MsoNormal">Non ricordo neanche se quel giorno, nel negozio, alla fine scelsi l’opera con- o senza-Luciano. Non che abbia importanza, il soprano mi lasciò di lì a poco per un poeta di neo-neoavanguardia. Senza dubbio anche a causa del trauma che ne conseguì, di lirica a trent’anni suonati continuo a non saperne nulla, e non crediate non me ne vergogni. Il mio orecchio, per altri aspetti così sensibile, di fronte a quella roba si pianta, non scevera un baritono da un basso, per lui Mozart o Verdi pari sono. Una sola cosa riesce a fare: distinguere il gusto Pavarotti dal no-Pavarotti. Quale dei due gusti sia poi preferibile non saprei dire, ma so che la mia sordità selettiva è condivisa da milioni di persone del mondo. Per quelli come noi, che dell’ignoranza ancora non van fieri, poter identificare almeno una voce è occasione di orgoglio e gratitudine: senti, senti, questo è senz’altro lui. Non che sia granché, appunto, è panna montata: ma è dolce, buona, democratica. Senti, senti il do di petto, senti. </p><p class="MsoNormal">Però adesso basta, per favore. Se in tv attaccano un altro <span style="FONT-STYLE: italic">Nessun dorma</span>, ci viene il diabete.</p><p class="MsoNormal">Pavarotti ha riportato l’opera lirica tra la gente. Chissà poi se la gente se la meritava, in tutti i sensi. Secondo me a un certo punto si era semplicemente stancato di far la scimmia ammaestrata per un pubblico di cariatidi in visone. Proprio come me, come te, come chiunque, lui aveva un solo sogno: fare la rockstar. Ragazze nei camerini, poker, corse al trotto, il piazzale di Novi Sad come la sua Las Vegas personale. Mi viene sempre in mente di una vecchia intervista da New York, in un periodo in cui teneva le prime pagine del mondo semplicemente steccando ogni tanto (le registrazioni delle sue stecche devono valere parecchio, come i francobolli sbagliati):</p><p class="MsoNormal">“Ha letto il Critico-tale? L’ha stroncata, dice che a questo punto preferisce andare a un concerto di Tina Turner”.<br />“Beh, in effetti anch’io”.</p><p class="MsoNormal">Prima o poi i melomani dovevano uscirci, dal loro Ottocento paludato. Bisogna ringraziare Pavarotti perché ha ricordato a tutti che il melodramma, prima di ogni cosa, è una baracconata kitsch, il padre nobile e ubriacone del musical di Broadway, una cosa tutto sommato divertente: che se non diverte, probabilmente non è nemmeno buono. Come i quadri di Covili da cui sembra uscito, che prima di piacere ai critici piacciono ai bambini. Come il gelato, che prima di ogni cosa è dolce: hanno provato a farli salati, ma il popolo lo vuole dolce. E poi sì, a volte ha gusti assurdi il popolo: c’è chi chiede la panna sopra l’ananas, ma in fondo è un suo diritto.</p><p class="MsoNormal">Una delle cose meno comprese che ho fatto con questo blog è il gioco a inventare edizioni immaginarie di Pavarotti &amp; Friends: <a href="http://leonardo.blogspot.com/2001/05/lo-so-che-soltanto-rocknroll-ma-mi.html">2001 </a>e <a href="http://leonardo.blogspot.com/2003/05/quale-mente-insana-in-quale-condizione.html">2003</a>. Si fa così: si prende una qualsiasi canzone pop, si traduce in italiano ottocentesco, e poi si immagina Pavarotti che la canta. Se siete nella doccia, potete anche interpretarlo. Forse sono l’unico al mondo a cui queste cose fanno a ridere, in ogni caso ecco a voi il duetto con George Michael</p><p class="MsoNormal"><b>George</b>: <i>And I never gonna dance again<br />Guilty feet they've got no rhytm<br />Though it's easy to pretend<br />I know you're not a fool<br />I should have known better than to cheat a friend<br />And waste a chance that I've been given<br />So I never gonna dance again<br />The way I dance with you</i><br /><br /><b>Luciano</b>: <i>Oimé, e non danzerò mai più<br />Nell'orma dei passi colposi<br />Finger già facile fu<br />Ma con te giammai!<br />Con te persi l’amico che il fato mi dié<br />E nel pensier io mi torturo<br />So I never gonna dance again<br />Com’io danzai con te</i></p><p class="MsoNormal">E con Bono (non escludo l’abbiano fatto davvero):</p><p class="MsoNormal"><b>Luciano</b>: <span style="FONT-STYLE: italic">Non posso credere alle nuove</span><br /><span style="FONT-STYLE: italic">Né chiuder gli occhi miei e fingermi altrove</span><br /><span style="FONT-STYLE: italic">Ahi, quanto / dureremo in questo pianto?</span><br /><span style="FONT-STYLE: italic">Ahi quanto/ ahi qua… a … a… a… nto…</span><br /><b>Bono</b>: <span style="FONT-STYLE: italic">Tonight we can be as one,</span><br /><span style="FONT-STYLE: italic">tonight, tonigh</span><span style="FONT-STYLE: italic">t</span><br /><b>Insieme</b>: <span style="FONT-STYLE: italic">Domenica trista, domenica trista.</span></p><p class="MsoNormal">Con i Depeche Mode:</p><p class="MsoNormal"><b>Luciano</b>: <span style="FONT-STYLE: italic">Ognor ti penso, e cresce in me il desio</span><br /><b>Dave</b>: <span style="FONT-STYLE: italic">And I just can’t get enough, I just can’t get enough</span><br /><b>Luciano</b>: <span style="FONT-STYLE: italic">Soltanto in te trova conforto il pensier mio</span><br /><b>Dave</b>: <span style="FONT-STYLE: italic">And I just can’t get enough, I just can’t get enough</span><br /><span style="font-size:+0;"></span></p><p class="MsoNormal">Con i tre Doors superstiti (e Morrison, all’inferno, stride i denti):</p><p class="MsoNormal" style="FONT-STYLE: italic">Sai ch’io non sarei sincero<br />Sai ch’io sarei ben bugiardo<br />Se or io ti dicessi, invero<br />Che non possiam salir più in alto<br /><br />Orsù amor appicca il foco<br />Orsù amor appicca il foco<br />Di quella pira orrendo… foco!.</p><p class="MsoNormal">Adesso provate a indovinare voi:</p><p class="MsoNormal" style="FONT-STYLE: italic">Diletta mia, mi devi dir<br />Debbo partirmene o restar?<br />S’io vado, vi saranno guai?<br />S’io resto, un doppio amante avrai?<br />Deh dimmi, mia diletta, inver:<br />debb’io partirmene o restar?</p><p class="MsoNormal">Ok, era facile. E questa?</p><p class="MsoNormal" style="FONT-STYLE: italic">Ogni tuo sospir<br />Ogni tuo pensier<br />Ogni tuo piacer, ogni tuo voler<br />Io ti scruterò.</p><p class="MsoNormal" style="FONT-STYLE: italic">Che, non lo sai?<br />Ti posseggo, ormai,<br />e reclamo inver<br />ogni tuo pensier.</p><p class="MsoNormal">Finale col botto: Luciano e Serge Gainsburg si guardano negli occhi, l’orchestra parte, ed è un trionfo:</p><p class="MsoNormal"><b>Pavarotti</b>: <span style="FONT-STYLE: italic">Deh! Ché t'amo, io t'amo, oh se t'amo!</span><br /><b>Gainsbourg</b>: <span style="FONT-STYLE: italic">Moi non plus</span><br /><b>Pavarotti</b>: <span style="FONT-STYLE: italic">O mio divino!</span><br /><b>Gainsbourg</b>: <span style="FONT-STYLE: italic">L'amour physique est sans issue</span><br /><b>Pavarotti</b>: <span style="FONT-STYLE: italic">Tu vai, tu vai e tu vieni</span><br /><span style="FONT-STYLE: italic">Tra le mie reni</span><br /><span style="FONT-STYLE: italic">Tu vieni e tu vai</span><br /><span style="FONT-STYLE: italic">Tra le mie reni</span><br /><span style="FONT-STYLE: italic">E poi… ti ritrai</span><br /><b>Gainsbourg</b>: <span style="FONT-STYLE: italic">Je vais, je vais et je viens</span><br /><span style="FONT-STYLE: italic">Entre tes reins</span><br /><span style="FONT-STYLE: italic">Je vais et je viens</span><br /><span style="FONT-STYLE: italic">Et je me retiens…</span><br /><b>Pavarotti</b>: <i style="FONT-STYLE: italic">No… adesso… vien! </i>(Acuto)</p>Nel paradiso dei musicisti oggi c'è una nuvola transennata, a forma di Modena, dove i morti illustri fan la fila per duettare col maestro: Tupac, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Syd Barrett, Natalino Otto... Lui stringe le mani e canta qualsiasi cosa, che oggi è la sua festa. Intorno è tutto uno sbandare di angeli che si tappan le orecchie con le ali. Ma tu vai così, Maestro, fregatene. Rock and roll.<br /><span style="font-size:+0;"></span></content><link rel='alternate' type='text/html' href='http://leonardo.blogspot.com/2007/09/oim-e-non-danzer-mai-pi.html' title='Oimè, e non danzerò mai più'/><link rel='replies' type='text/html' href='http://www.blogger.com/comment.g?blogID=1946314&postID=238831616739979913&isPopup=true' title='22 Commenti'/><link rel='replies' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/238831616739979913/comments/default' title='Posta i commenti'/><link rel='self' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/posts/default/238831616739979913'/><link rel='edit' type='application/atom+xml' href='http://www.blogger.com/feeds/1946314/posts/default/238831616739979913'/><author><name>leonardo</name></author> </entry> <entry><id>tag:blogger.com,1999:blog-1946314.post-6987507619645658301</id><published>2007-09-05T17:42:00.000+02:00</published><updated>2007-09-05T18:08:56.777+02:00</updated> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='lotta di classe'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='ascesa e caduta di S. Cofferati'/><title type='text'>l'invasione degli ultrabuoni</title><content type='html'><span style="font-weight: bold;">Contro i buoni (e i lazzaroni)</span><br /><blockquote><span style="font-style: italic;">...vi si trovavano vagabondi, soldati in congedo, forzati usciti dal bagno, galeotti evasi, birbe, furfanti, lazzaroni, tagliaborse, ciurmatori, bari, ruffiani tenitori di postriboli, facchini, letterati, sonatori ambulanti, straccivendoli, arrotini, stagnini, accattoni, in una parola, tutta la massa confusa, decomposta, fluttuante…</span><br />Marx, <a href="http://www.readme.it/libri/Filosofia/Il%2018%20Brumaio.shtml">Il 18 brumaio</a><br /><br /></blockquote>Uno dei grandi misteri d’Italia è quello della scomparsa dei comunisti. Dopo aver affollato le piazze e le officine per quarant’anni e rotti, i comunisti italiani (senza lettere maiuscole) sono tutti scomparsi improvvisamente, nel giro di pochi mesi. Più o meno gli stessi mesi in cui comparivano agli incroci i lavavetri, ma probabilmente è una coincidenza.<br />Al loro posto, certo, sono rimasti i simulacri: due o tre Partiti nominalmente Comunisti, con falce e martello nel simbolo, e tutto un brulicare di magliette di Che Guevara che Togliatti difficilmente avrebbe autorizzato. Gente anche simpatica, per carità, ma… comunisti? Non scherziamo. I comunisti, quando esistevano, erano un partito dotato di una coscienza di classe. Prima ancora che comunisti, erano lavoratori. Proletari. Rivoluzionari? Sì, ma in prospettiva, con calma, senza sommosse o barricate che sono roba da cialtroni o avventurieri. Per farsi un’immagine bisogna pescare nell’inconscio collettivo pretelevisivo, per esempio nel Quarto Stato di Pelizza da Volpedo. La rivoluzione verrà e sarà una dignitosa passeggiata.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://bp1.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/Rt7PMOjNNyI/AAAAAAAAATU/G2HZT2DpaPY/s1600-h/4to+stato.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 236px; height: 178px;" src="http://bp1.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/Rt7PMOjNNyI/AAAAAAAAATU/G2HZT2DpaPY/s400/4to+stato.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5106746836455864098" border="0" /></a>Avete mai notato quant’è <span style="font-style: italic;">elegante </span>il Quarto Stato, il portamento con cui indossa i suoi quattro stracci? Nella folla non è dato vedere lavavetri, ma non c’è dubbio che se i signori in prima linea li avessero incrociati durante la marcia se li sarebbero lasciati indietro senza molti complimenti. I proletari sono barbuti, non barboni, la differenza è tutta qui. Persone dignitose che nel presente lavorano, nel futuro prendono il controllo dei mezzi di produzione, nel tempo libero leggono Marx o se lo fanno spiegare, e se hanno un parabrezza preferiscono tenerselo pulito da soli. Senza fare l’elemosina, che è un retaggio medioevale. Non dico che fossero bravi e buoni, anzi no, proprio non lo erano. Erano comunisti dotati di coscienza di classe. La <i>loro</i> classe: il proletariato. E la lotta di classe non era soltanto quella contro il Signor Padrone, ma anche quella quotidiana contro il sottoproletariato degli straccioni. Quelli che non lavorano per scelta, quelli che campano di pietismo: la carità è roba da preti, il proletariato difende i suoi interessi e non ha pietà di nessuno. Anche perché a dargli corda, finisce che questi che si alleano con la borghesia e mandano un parassita pari loro al potere: Marx aveva mostrato l’esempio di Napoleone III. Alle elementari m’insegnarono che non si regala un pesce a un vagabondo, ma gli si insegna a pescare: io non ero tanto d’accordo, ma alla fine mi adeguai. Più tardi scoprii con orrore che si trattava della dottrina di Mao (ancora più tardi scoprii che Mao scopiazzava Confucio).<br /><br />Sono cresciuto così, in ogni caso: quindi, mentre voi forse rimpiangete i pittoreschi rumeni ai semafori, io rimpiango i comunisti. Se esistessero ancora probabilmente mi terrei un po’ sulle mie, frequenterei l’osteria e la festa dell’Unità con un certo spocchioso distacco da intellettuale, ma è tutto vano, perché tanto non ci sono più. <a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://bp3.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/Rt7PaujNNzI/AAAAAAAAATc/ub3x-LETt-s/s1600-h/anche_Cento_lavavetri.JPG"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 132px; height: 116px;" src="http://bp3.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/Rt7PaujNNzI/AAAAAAAAATc/ub3x-LETt-s/s400/anche_Cento_lavavetri.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5106747085563967282" border="0" /></a>Sono stati sostituiti da una manica di pietisti, pronti a commuoversi per il povero rumeno, la povera zingara, il povero pancabbestia: tutta gente che non voterà mai per loro (anzi, probabilmente quando sarà il momento farà le barricate per il Napoleone III di turno). Non so di chi sia stata la colpa, se di Pasolini o di Wojtyla, fatto sta che a un certo punto i dirigenti hanno totalmente perso il contatto con la loro classe di riferimento: che non erano gli insegnanti o gli intellettuali o i dipendenti pubblici, ma i lavoratori. Il popolo delle otto ore, che guarda caso è l’unico popolo che i lavavetri li incrocia due volte al giorno, e le monete le deve risparmiare per il parcheggio. La classe lavoratrice dignitosa e conformista, che priva di un serio partito di riferimento si butta sulla Lega: col risultato tragico di mandare nelle giunte dei lazzaroni non molto meno avidi o più capaci degli stessi lavavetri.<br /><br />Ogni giorno ne scompare qualcuno, sostituito da un ultracorpo radical-chic di nessun interesse. La scorsa settimana se n’è andato Asor Rosa: perché quello che ha scritto la letterina al Corriere <a href="http://www.nntp.it/newsgroups-politica/613419-lavavetri-lettera-al-corriere-di-asor-rosa.html">contro il conformismo dominante</a> non può mica essere lui. Asor Rosa non può essersi dimenticato del conformismo massiccio e tetragono che teneva insieme il Partito di Togliatti, di Longo e Berlinguer. Il problema è proprio che non ce n’è più abbastanza, di conformismo: che tutti vogliono tentare la loro strada, nel disperato tentativo di intercettare qualche sacca di voti qua e là. Come Rutelli, che difendendo i privilegi feudali delle immobiliari del Clero spera magari di conquistarsi qualche chierichetto. La Chiesa, del resto, è da duemila anni che si fa sovvenzionare con il ricatto della Carità: e funziona. Fa anche del bene, a volte, non dico di no. Però il comunismo è un’altra cosa, e confondere queste due cose non ci sta portando alcun bene.<br /><br />Forse bisognerebbe ripartire da un’idea forte: se il neoliberismo è un tentativo di riorganizzare la società intorno alla legge della jungla, la criminalità non è una falla del progetto, ma ne è la massima incarnazione: il sopruso al potere. Come sta succedendo in quei Paesi, come la Russia o l’Estremo Oriente, in cui si fa veramente fatica a capire dove finisce la mafia e comincia lo Stato o il Partito. Ma allora combattere contro la criminalità equivale a combattere contro il neoliberismo. Un problema da materialisti seri, da affrontare con razionalità, e da non lasciare ai pagliacci come Gentilini, decisamente.<br /><br />Quando invece si critica il sindaco di Firenze (o quello di Bologna, dove però il discorso è un po’ diverso) perché se la prende con “gli ultimi”, si fa un discorso terribilmente cattolico. Io sono anche cattolico e quindi lo capisco, ma purtroppo, in materia di microcriminalità, prendersela con gli ultimi funziona, eccome. Il racket è un’idra a teste intercambiabili: se te la prendi coi vertici, se fai una retata nel Quartier Generale, stai soltanto preparando la successione per il prossimo gruppo dirigente (e infatti dietro l’arresto di un ras c’è spesso lo zampino del ras successivo). L’unica strategia vincente è il soffocamento: togliere progressivamente alla criminalità lo spazio in cui si organizza e prospera. A me sembra abbastanza chiaro, ora va spiegato agli ultracorpi. Con tutti i noir che si sono letti quest’estate, per loro non dovrebbe essere difficile capirlo. Ma forse certe cose le capisci solo quando ci sei in mezzo tu, con la tua utilitaria dignitosa, senza moneta davanti a un semaforo rosso: la zingara si avvicina e tu acceleri a vuoto, vorresti solo metterla sotto.<br /><br />(L'argomento è talmente controverso che per le prima volta <a href="http://piste.blogspot.com/2007/09/la-sinistra-in-mezzo-alla-strada.html">io e Cragno </a>ci troviamo d'accordo).</content><link rel='alternate' type='text/html' href='http://leonardo.blogspot.com/2007/09/linvasione-degli-ultrabuoni.html' title='l'invasione degli ultrabuoni'/><link rel='replies' type='text/html' href='http://www.blogger.com/comment.g?blogID=1946314&postID=6987507619645658301&isPopup=true' title='45 Commenti'/><link rel='replies' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/6987507619645658301/comments/default' title='Posta i commenti'/><link rel='self' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/posts/default/6987507619645658301'/><link rel='edit' type='application/atom+xml' href='http://www.blogger.com/feeds/1946314/posts/default/6987507619645658301'/><author><name>leonardo</name></author> </entry> <entry><id>tag:blogger.com,1999:blog-1946314.post-4528296151556422139</id><published>2007-08-21T01:31:00.001+02:00</published><updated>2007-08-21T11:29:53.399+02:00</updated> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='rettifiche'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='Euro'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='Bossi'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='cattiva politica'/><title type='text'>rettifica</title><content type='html'><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://bp3.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/RslxN-jNNtI/AAAAAAAAARs/JiGmyBNzP44/s1600-h/bossi_di_picche.gif"><img style="margin: 10pt 10pt 0px 0px; float: left; cursor: pointer; width: 115px; height: 208px;" src="http://bp3.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/RslxN-jNNtI/AAAAAAAAARs/JiGmyBNzP44/s320/bossi_di_picche.gif" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5100732537916700370" border="0" /></a><span style="font-weight: bold;">E a Bruxelles lo aspettano ancora</span><br /><br />Il pezzo <a href="http://leonardo.blogspot.com/2007/08/evadere-bossi.html">di ieri</a> conteneva una notevole imprecisione. Umberto Bossi, detto il Senatùr perché fu per un intera legislatura l'unico leghista approdato in parlamento, non è più Senatore da un pezzo, i soldi da Roma tecnicamente non li piglia più.<br /><br />Li piglia da Bruxelles, in quanto <a href="http://www.europarl.europa.eu/members/public/geoSearch/view.do?country=IT&partNumber=1&amp;amp;zone=Nord-Occidentale&language=IT&amp;id=2036">europarlamentare</a>. Da laggiù arrivano buste mensili di 12.750 euro anche per il fratello Fausto e il figlio Riccardo, assunti come assistenti accreditati - se quanto riportava <a href="http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2004/11_Novembre/11/bossi_stella.shtml">il Corriere a fine 2004 </a>è ancora valido. Sennò rettificherò pure questo.<br /><br />Umberto poi sarebbe stato eletto alla Camera l'anno scorso, ma ha rifiutato il posto per restare nell'europarlamento, dove a dire il vero non sembra che si stia spezzando la schiena per il duro lavoro: nel sito ufficiale il suo nome è associato soltanto <a href="http://www.europarl.europa.eu/sidesSearch/search.do?type=QP&language=IT&amp;amp;term=6&amp;author=2036">a un'interrogazione parlamentare </a>sullo stoccaggio di gas sotterraneo presso Rivara (MO). Ora che ci penso non credo di avere mai visto una sua foto a Bruxelles, a Strasburgo, o anche solo più a nord di Como-Chiasso, ma forse è anche esagerato pretendere tutti questi viaggi da una persona malata. E lasciategli pigliare il suo stipendio in pace, no?<br /><br />Non solo, ma il seggio a Montecitorio e il congruo compenso che gli sarebbero toccati sono invece stati generosamente destinati a qualche altro leghista sconosciuto ai più, che la volontà popolare non aveva designato neanche di sguincio, o sbaglio?<br /><br />Scusate la scarsa precisione, è che non sono tanto bravo a fare il populista. Ci vuole più impegno e dedizione di quanto sembri, e uno stomaco d'acciaio e teflon. A me ogni tanto viene ancora la nausea, mi sa che tra un po' cambio argomenti.</content><link rel='alternate' type='text/html' href='http://leonardo.blogspot.com/2007/08/rettifica.html' title='rettifica'/><link rel='replies' type='text/html' href='http://www.blogger.com/comment.g?blogID=1946314&postID=4528296151556422139&isPopup=true' title='23 Commenti'/><link rel='replies' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/4528296151556422139/comments/default' title='Posta i commenti'/><link rel='self' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/posts/default/4528296151556422139'/><link rel='edit' type='application/atom+xml' href='http://www.blogger.com/feeds/1946314/posts/default/4528296151556422139'/><author><name>leonardo</name></author> </entry> <entry><id>tag:blogger.com,1999:blog-1946314.post-2077015980066174090</id><published>2007-08-20T12:46:00.000+02:00</published><updated>2007-08-20T16:05:29.562+02:00</updated> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='Bossi'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='poveri piccoli imprenditori'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='cattiva politica'/><title type='text'>evadere Bossi</title><content type='html'><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://bp3.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/RslxN-jNNtI/AAAAAAAAARs/JiGmyBNzP44/s1600-h/bossi_di_picche.gif"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;" src="http://bp3.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/RslxN-jNNtI/AAAAAAAAARs/JiGmyBNzP44/s320/bossi_di_picche.gif" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5100732537916700370" /></a><span style="font-weight:bold;">Bossi non paga Roma, perché Roma pagare Bossi?</span><br /><br />Bossi di lavoro che fa? Parla. Ogni tanto va a Palazzo Madama e intasca il gettone presenza. Oppure non ci va e prende lo stipendio lo stesso. Che altro ha fatto nella sua vita? <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Umberto_Bossi">Non molto</a>. Professione Senatùr. Bene, bravo.<br /><br />Bossi per restare Senatùr cosa fa? <a href="http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/politica/bossi-milano-capitale/bossi-sciopero-fiscale/bossi-sciopero-fiscale.html">Parla</a>. Perché si parli di lui, perché la gente si ricordi che giù a Roma c’è lui a difenderli, ogni tanto si fa vivo, e spara una palla. Secessione, federalismo, pallottole, stavolta ha chiesto ai padani di non pagare le tasse a Roma. Che sarebbe forse apologia di reato, ma non sottilizziamo. Tanto sono solo boutades di fine agosto, strizzate d’occhio agli elettori che il loro sciopero fiscale se lo fanno già in privato da anni. Cosa facciamo, vogliamo mettere un bavaglio ai senatori eletti dal popolo? Si rischia di passare per populisti, o nemici della democrazia, e questo non è bello. <br /><br />Io semplicemente gli congelerei lo stipendio. Fine. In busta gli lascerei un biglietto: <span style="font-style:italic;">ue pirla, ti ricordi in agosto che parlavi di sciopero al Brambilla? Beh, la tua mesata se l’è tenuta il Brambilla.</span> E giustamente. Chi semina merda raccoglie stronzi, se avessi lavorato un giorno solo della tua vita lo sapresti, sennò lo impari oggi e fa l’istess. In gamba, eh!<br /><br />E se gli venisse un altro ictus, tutta la nostra solidarietà, e ricoverarlo in un ospedale con l’organico bruscamente ridotto, per via dei tagli alla Sanità.<br /><br />Tutto questo, nella mia più bieca fantasia, si concreta in una leggina piccola, semplice, che non sono riuscito a scrivere meglio di così:<br /><br /><blockquote>ART. 1<br />Sarà congelato, con decorrenza immediata, lo stipendio di qualsiasi rappresentante eletto del popolo (Senatore, Deputato o Consigliere regionale, provinciale e comunale, ecc.) che abbia giustificato pubblicamente l’evasione fiscale a mezzo stampa, tv o altri. Il blocco sarà esteso a tutti i rappresentanti politici che abbiano pubblicamente solidarizzato con il primo dichiarante. Il blocco dello stipendio verrà annullato soltanto in seguito a una pubblica ritrattazione da parte del politico stesso, che dovrà avere lo stesso risalto delle dichiarazioni originarie. <br /></blockquote><br />Populismo, lo so. Ma secondo me Bossi va contrastato a questi livelli. Scandalizzarsi, come fa Veltroni, secondo me gli fa giuoco (anche perché Veltroni al momento è un po’ troppo abbronzato per sdegnarsi in modo credibile). Mi sarebbe piaciuto che lui e gli altri candidati leader avessero risposto così: Bossi inneggia allo sciopero fiscale? Benissimo, i soldi che perde l’erario li recuperiamo congelando i finanziamenti alla Lega. Fine del discorso. <br /><br />O magari insistere un po’ di più sul fatto che Bossi è uno degli esempi migliori di politico sanguisuga, uno che da vent’anni non fa altro che intascare soldi a Roma per sparare scemenze contro Roma. La perfetta nemesi del Nord operoso, un cialtrone senza arte né parte che uno Stato civile schiaccerebbe col calcagno.</content><link rel='alternate' type='text/html' href='http://leonardo.blogspot.com/2007/08/evadere-bossi.html' title='evadere Bossi'/><link rel='replies' type='text/html' href='http://www.blogger.com/comment.g?blogID=1946314&postID=2077015980066174090&isPopup=true' title='13 Commenti'/><link rel='replies' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/2077015980066174090/comments/default' title='Posta i commenti'/><link rel='self' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/posts/default/2077015980066174090'/><link rel='edit' type='application/atom+xml' href='http://www.blogger.com/feeds/1946314/posts/default/2077015980066174090'/><author><name>leonardo</name></author> </entry> <entry><id>tag:blogger.com,1999:blog-1946314.post-6486741154243179530</id><published>2007-08-07T02:02:00.000+02:00</published><updated>2007-08-07T03:21:23.451+02:00</updated> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='Pd'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='prima pagare'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='Pannella'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='cattiva politica'/><title type='text'>i soldi non puzzano, voi sì.</title><content type='html'><span style="font-weight:bold;">Mostri sacri (ma mostri comunque)</span><br /><br />Mentre in Belgio connettersi è insospettabilmente complesso, appena si passa la frontiera francofona il wireless te lo regalano. Ora sono in un motel a Dunkerque e un poco mi dispiace non aver seguito <a href="http://leonardo.blogspot.com/2007/07/votagiacinto-votagiacinto.html">il dibattito su Pannella</a>. Un poco, eh.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://bp1.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/RrfHJmr6DFI/AAAAAAAAARc/Cf2Up7RuU0A/s1600-h/trimurti.gif"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;" src="http://bp1.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/RrfHJmr6DFI/AAAAAAAAARc/Cf2Up7RuU0A/s320/trimurti.gif" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5095760471210462290" /></a>A mo' di bilancio della stagione 2006/07, posso dire di avere identificato almeno tre mostri sacri, tre personaggi di cui non è consigliabile parlare male: <a href="http://leonardo.blogspot.com/2006/11/venere-di-caucci.html">Kate Moss</a>, <a href="http://leonardo.blogspot.com/2007/03/fascisti-da-sparta.html">Leonida re di Sparta</a> e Giacinto Pannella detto Marco. Le conclusioni traetele voi, io per quanto provi a unire i puntini non ci capisco niente (Ah, invece di <a href="http://leonardo.blogspot.com/2006/12/oh-battagliero.html">Giovanni Lindo Ferretti</a> si possono dire le cose più oscene e false, e tutti ti fanno i complimenti, ti offrono da bere, ti urlano vai così, è una figata).<br /><br />Io non so nemmeno se Pannella sia ancora candidato al Pd o no. Vorrei chiarire una cosa, che evidentemente non s'è capita. Diverse persone se la sono presa perché ho osato ridurre la candidatura di Pannella ai "soldi", che sono una cosa sporca, evidentemente, di cui non si deve parlare. Ecco, attenzione: per me invece i soldi sono una cosa molto importante, di cui parlare a voce alta. Forse abbiamo fatto scuole diverse.<br /><br />Magari il vostro primo approccio alla politica è consistito in un'assemblea dove si alzavano le mani per votare un documento che regolava il sistema di votazione per alzate di mano eccetera eccetera all'infinito. E' capitato anche a me di partecipare ad assemblee di questo tipo, ma quando penso alla politica non penso a questo. Le persone che ho visto crescere nella politica (anche più giovani di me! Sissignore! Esistono!), le ho sempre viste alle prese con un budget da spendere. La politica questo è: decidere dove spendere i soldi. E non c'è niente di sporco. I soldi non puzzano. Puzzano se li getti nella fogna, questo sì. Se li prendi al contribuente e li versi a un pappone, puzzano. E non è colpa né del contribuente né del pappone, sia chiaro: è colpa tua. Ma non è il caso di Pannella.<br /><br />Io non credo proprio che Pannella sia un venale (neanche Mussolini in senso stretto lo era). Mi spingo a credere che non abbia mai rubato in vita sua. Però è un politico. Un politico di razza, che ha sempre campato di fundraising, dimostrando nel settore un'inventiva inesauribile e spesso anticipando i tempi, ma che ultimamente è in attesa di occupazione. Non è un mistero che abbia una voglia matta di tornare in Senato, e candidarsi alle primarie del Pd è un espediente semplice e originale per farlo. Ma dove voi vedete un problema di astratta democrazia (ha diritto o no di farsi votare?), io ci vedo prima di tutto i soldi: Marco Pannella vale la spesa? Secondo me no. E' vero che rappresenta un pezzo glorioso di storia d'Italia. E' anche vero che negli ultimi anni Pannella ha campato un po' di nobili ideali e un po' di espedienti. In un certo senso è riuscito a trasformare i nobili ideali in espedienti, e viceversa. Tutto questo è affascinante e anche ammirevole, però io non comprerei da lui una macchina, né usata né nuova. E' geniale, è storico, è nobile, è tutto quel che volete, ma non è affidabile. Ha appena festeggiato lo scioglimento di un partito che era stato fondato l'anno scorso, all'insegna del nobile ideale del Laicismo. Perché il Pd dovrebbe investire voti e risorse in un personaggio così notoriamente inquieto? <br /><br />Perché bisognava fare il Pd? Per trasformare un gruppo di partiti e di personalità in qualcosa di più compatto. Ora, non c'è nessuna garanzia che Pannella, una volta eletto, si sottoponga alla disciplina di Partito. C'è il solito articolo 67 della Costituzione (un vecchio pallino dei radicali) che lo protegge: una volta eletto, il parlamentare non ha vincolo di mandato. Già. Una volta eletto. Ma eleggerlo ha un costo, e io quel costo non lo sosterrei, tutto qui.<br /><br />All'obiezione più scontata (ci sono nell'Ulivo persone meno affidabili di lui, che valgono la spesa anche meno di lui), rispondo che sì, forse ci sono, se ne può parlare; ma si può parlare anche di Marco Pannella detto Giacinto, senza che caschi il mondo. Inoltre Kate Moss è una gruccia che sotto il profumo puzza di morto e Leonida un gay represso, intesi? Senza offesa per i gay, c<a href="http://leonardo.blogspot.com/2007/06/da-poveri-eravate-pi-allegri.html">he sono maledettamente permalosi</a>. Nyeah, nyeah, nyeah.</content><link rel='alternate' type='text/html' href='http://leonardo.blogspot.com/2007/08/i-soldi-non-puzzano-voi-s.html' title='i soldi non puzzano, voi sì.'/><link rel='replies' type='text/html' href='http://www.blogger.com/comment.g?blogID=1946314&postID=6486741154243179530&isPopup=true' title='10 Commenti'/><link rel='replies' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/6486741154243179530/comments/default' title='Posta i commenti'/><link rel='self' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/posts/default/6486741154243179530'/><link rel='edit' type='application/atom+xml' href='http://www.blogger.com/feeds/1946314/posts/default/6486741154243179530'/><author><name>leonardo</name></author> </entry> <entry><id>tag:blogger.com,1999:blog-1946314.post-4920943022796351761</id><published>2007-07-31T23:46:00.000+02:00</published><updated>2007-08-01T01:08:48.215+02:00</updated> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='Pd'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='Pannella'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='socialisti allo sbaraglio'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='cattiva politica'/><title type='text'>votaGiacinto votaGiacinto</title><content type='html'><a href="http://bp0.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/Rq--1Wr6DEI/AAAAAAAAARU/TNcYXaqeHig/s1600-h/afp80957450805171257_big.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;" src="http://bp0.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/Rq--1Wr6DEI/AAAAAAAAARU/TNcYXaqeHig/s320/afp80957450805171257_big.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5093499527411403842" /></a><strong>Votate per lui! Non ha niente di meglio da fare!</strong><br /><br />In Italia ci sono molte ingiustizie, e si sanno. La criminalita' organizzata, gli incendi, i rifiuti, e poi il fatto che Pannella non sia un senatore, che se ci pensate e' un ingiustizia clamorosa. E non dite, per favore, che e' colpa sua se ha perso le elezioni; per prima cosa non e' vero (c'e' un'inchiesta in corso, dicono), ma soprattutto, cosa c'entra? Uno con la sua storia, le sue conquiste, i suoi digiuni, i suoi referendum, ma insomma, vi sembra giusto che tanti cialtroni possano fare gli scontrini alla buvette di Palazzo Madama e lui no? <br /><br />Secondo me non ci dorme la notte, su questo fatto. Un pisquano eletto qualsiasi piglia diecimila euro al mese minimo; di che offrirsi donne e polvere in quantita', e lui no! Lui che con quei soldi ci farebbe solo opere di bene, del tipo salvare i bilanci della sua radio per la millantesima volta, e poi finanziare la lotta contro la pena di morte nel mondo, il partito radicale transnazionale, e via e via, non c'e' limite e non c'e' fondo, il problema e' che non ci sono neanche i soldi, perche' e' stato trombato. <br /><br />Di striscio, ma trombato.<br />Per un cavillo tecnico, ma trombato.<br />E quel che e' peggio, e che Capezzone no! Capezzone e' alla Camera in una botte de ferro, e si puo' permettere persino il beau geste di lasciare meta' della sua superpaga di parlamentare ai Radicali Italiani di Pannella, che se lo vede ormai lo sputa! Nel piatto dove mangia! E' una situazione a dir poco indecorosa. Voi che fareste, se foste in lui? Lui si candida alle primarie del PD. E chiamalo fesso. Fesso e' stato ad allearsi con Boselli, <a href="http://leonardo.blogspot.com/2007/04/il-bonsai-un-baobab-al-confronto.html">uno che fa perdere voti a chiunque</a>. Invece ora, ha qualcosa da perdere? Puo' aritmeticamente perdere piu' voti e sostenitori di quanti ne abbia persi con Boselli? No. Puo' solo guadagnare, e guadagnera'.<br /><br />Le primarie non sono mica elezioni normali; sono carrozzoni tutti nuovi, ancora da scoprire. Pannella non fa parte della compagnia, ma la segue a ruota, col suo baule di ricordi da svendere. Appena il circo apre, lui si mette all'ingresso e mette in mostra la mercanzia: siori e siore! Offrite qualcosa per l'uomo che ha portato il divorzio in Italia! Siori e Siore! se non c'ero io, le donne non abortivano, i maxiprocessi non si facevano! Prego, guardate, in questa foto peso 30 kg., stavo digiunando per questo e questaltro! Siori e siore! L'uomo che investi' Toni Negri, che vesti' Cicciolina! Votate per me! Votate!<br /><br />Per gli impresari del carrozzone si apre un problema: cacciarlo o no? C'e' chi dice no, siete pazzi? Con la sua foga da imbonitore e' riuscito a fare entrare gente che non sarebbe venuta mai! Altri scuotono la testa: lui non e' mica un tizio che fa casino gratis. Lui, se non lo mandiamo via, tra un po' verra' a esigere la sua percentuale.<br />"E che male c'e'? Si chiama democrazia".<br />"Si chiama mercato, veramente".<br />"L'e' l'istess"<br /><br />Mettiamo che Pannella vada alle primarie e faccia il 5%. Con la sua faccia, con le sue battaglie, eccetera eccetera, e' una stima per difetto. Potrebbe anche superare il 10. Complimenti. E dopo? Fondera' una corrente? Partecipera' ai coordinamenti? Certo, perche' no? Ma soprattutto, chiedera' e otterra' un collegio blindato. Giusto per scongiurare il ripetersi di questa ingiustizia che rende l'Italia una nazione inferiore a tutte le altre, e cioe' il fatto che gli italiani si siano permessi sciaguratamente di trombare Pannella alle elezioni, con tutto quello che ha fatto per loro.<br /><br />Diciamo che in primavera si vota. Pannella torna a Palazzo Madama. Incassa stipendio, versa contributi. E poi? Secondo voi quanto ci mette a uscire dal Pd e confluire nel gruppo misto? Dite che aspetta il rifinanziamento all'Iraq o il Dpef? O le pensioni, o il welfare? Quante volte avrebbe potuto cadere Prodi, se la maggioranza fosse stata appesa al voto di Pannella?<br /><br />In conclusione: a chi giova la candidatura di Pannella nel Pd? A Pannella? Moltissimo, fate il calcolo in migliaia di euro al mese. Al Pd? Pochissimo, considerato che una volta eletto Pannella mandera' all'aria la sua corrente Pd con la stessa fretta sbarazzina con cui ha sputtanato, in pochi mesi, la gloriosa Rosa nel Pugno.<br /><br />Tutto questo naturalmente non ha nulla a che vedere col dibattito sulle procedure. Da un punto di vista procedurale non so se abbiano fatto bene a bocciare Pannella; probabilmente no; in fondo siamo in democrazia, e abbiamo diritto di farci fottere anche da Pannella, se vogliamo. E se insistiamo lui avra' persino il dovere morale di farlo. Quello che si chiama investitura. Ecco. <br />Ma investitelo voi. Io non me la sento.<br /><br />PS. A proposito delle sue gloriose battaglie: ma i diritti civili, non se li fila piu' nessuno? Fino a qualche mese sembravano il discrimine tra la Civilta' e l'Incivilta': e oggi? Da una parte c'e' Capezzone, che nel suo nuovo <strike>partitino</strike> network si e' semplicemente scordato di parlarne; dall'altra parte Pannella che non li deve considerare poi cosi' fondamentali, se si decide a entrare in un partito con la Binetti. Resta Boselli, ma dove c'e' Boselli non c'e' politica; c'e' sfiga e basta.</content><link rel='alternate' type='text/html' href='http://leonardo.blogspot.com/2007/07/votagiacinto-votagiacinto.html' title='votaGiacinto votaGiacinto'/><link rel='replies' type='text/html' href='http://www.blogger.com/comment.g?blogID=1946314&postID=4920943022796351761&isPopup=true' title='20 Commenti'/><link rel='replies' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/4920943022796351761/comments/default' title='Posta i commenti'/><link rel='self' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/posts/default/4920943022796351761'/><link rel='edit' type='application/atom+xml' href='http://www.blogger.com/feeds/1946314/posts/default/4920943022796351761'/><author><name>leonardo</name></author> </entry> <entry><id>tag:blogger.com,1999:blog-1946314.post-7869669884583842312</id><published>2007-07-20T09:54:00.000+02:00</published><updated>2007-07-20T11:34:57.132+02:00</updated> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='forze dell'ordine'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='G8'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='tormentoni'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='musica'/><title type='text'>parla a voce bassa, spiega cosa vuoi</title><content type='html'><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"href="http://www.fileden.com/files/2007/7/20/1280643/Se_hai_dato_dato_dato_%28Centro_Operativo_Genova_ftg_Valeria_Rossi%29.mp3"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="http://bp2.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/RqBtfgpySYI/AAAAAAAAAQk/bmXRTuvuAsA/s400/disco_dellestate_%282001%29.gif" alt="il disco dell'estate (2001)" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5089187967037229442" border="0"/></a><br /><span style="font-weight: bold;">Centro Operativo di Genova ftg. Valeria Rossi</span>: <span style="font-style:italic;"><a href="http://www.fileden.com/files/2007/7/20/1280643/Se_hai_dato_dato_dato_%28Centro_Operativo_Genova_ftg_Valeria_Rossi%29.mp3">Se hai dato, dato dato</a> (mp3).</span></content><link rel='alternate' type='text/html' href='http://leonardo.blogspot.com/2007/07/parla-voce-bassa-spiega-cosa-vuoi.html' title='parla a voce bassa, spiega cosa vuoi'/><link rel='replies' type='text/html' href='http://www.blogger.com/comment.g?blogID=1946314&postID=7869669884583842312&isPopup=true' title='1 Commenti'/><link rel='replies' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/7869669884583842312/comments/default' title='Posta i commenti'/><link rel='self' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/posts/default/7869669884583842312'/><link rel='edit' type='application/atom+xml' href='http://www.blogger.com/feeds/1946314/posts/default/7869669884583842312'/><author><name>leonardo</name></author> </entry> <entry><id>tag:blogger.com,1999:blog-1946314.post-4828470289380428596</id><published>2007-07-13T11:51:00.001+02:00</published><updated>2007-07-13T12:10:30.204+02:00</updated> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='Modena'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='cattiva politica'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='Veltroni'/><title type='text'>I am a dream, 2</title><content type='html'><span style="font-weight:bold;">Meeting Dj W.</span><object width="300" align="right"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/HibUr1KMeUE"></param><param name="wmode" value="transparent"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/HibUr1KMeUE" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="300"></embed></object><br />Ieri sera viene Veltroni ai giardini di Modena, a presentare un suo libro+dvd, e noi ci andiamo.<br />Arriviamo con un certo anticipo, perché è Veltroni; in realtà posti a sedere ce n’è parecchi. La media del pubblico si assesta sui 45-50 anni. L’età Veltroni. C’è anche qualche ragazzino, che in seguito si addormenterà sulle spalle della mamma.<br /><br />L’Uomo sale sul palco alle 21.30, appena c’è abbastanza buio per il proiettore. Si prende il leggio, resta in piedi, e avverte che parlerà solo del libro, di nient’altro al di fuori del libro. In settimana l’eroina locale di Forza Italia, la Bertolini, ha accusato il comune di finanziare con questa iniziativa la campagna veltroniana per le primarie. Il comune ha un ottimo alibi: l’incontro era calendarizzato da mesi. Anche il libro era pronto da mesi, già. Ed è uscito proprio adesso. E di che parla? Un altro romanzo? No. Parla della bella politica. Quindi Veltroni non parlerà del Partito Democratico, della sua candidatura, no. Parlerà della bella politica. C’è una bancarella con pile e pile del suo libro+dvd. <br /><br />Ugualmente qualcosa non va. Io ho una certa esperienza di presentazioni di libri: c’è un tale che presenta l’autore e c’è l’autore che parla del suo libro. E magari legge qualche pagina e se ne discute col pubblico. Veltroni invece monta sul pulpito e inizia a recitare una specie di lezione. È molto bravo a leggere alzando continuamente gli occhi sul pubblico; ma per quanto possa essere bravo, un lettore resta un lettore. È una scelta che non capisco: secondo me l’uomo è capacissimo di parlare a braccio. Anche di sostenere un contraddittorio (peraltro in terreno amico). Ma non lo fa.<br /><br />A distanza di dodici ore è molto difficile per me ricordare cos’abbia detto in 120 minuti: direi grosso modo che la bella politica è quella che si fa pensando alla collettività e non alla propria individuale sopravvivenza. Tutto giusto e condivisibile, e detto senza banalità, ma nessuno avrebbe resistito a due ore così. Infatti il fulcro del suo discorso – ciò che ci ha tenuti saldati alle sedie – sono <span style="font-weight:bold;">i video</span>. Ogni tanto si ferma di parlare e manda un video. Inizia praticamente da subito: non ha ancora finito di salutare e già ha mandato il primo, che è il discorso di Chaplin barbiere ebreo nei panni del Grande Dittatore. Uno dei momenti più commoventi, ma in fondo anche rischiosi e imbarazzanti della storia del cinema – il regista che fora la quarta parete e spiega al mondo come fare a vivere bene. Più tardi ci farà vedere M.L.King che esegue I have a dream a Washington. E poi Berlinguer, Mandela. È come se non potendo fare un comizio, Veltroni fosse arrivato con la sua personale compilation: i Grandi Comizi del Novecento. Un comizio al quadrato. Il pubblico dapprincipio si emoziona, e applaude – come fai a non applaudire Berlinguer che non vuole morire prima di finire il suo discorso? Poi però comincia a riflettere: beati i neri dell’Alabama, che potevano ascoltarsi MLK e vedere la libertà brillare dagli Appalachi al Gran Canyon; mentre a noi tocca Veltroni che continua a leggere la sua relazione e non infiamma, non infiamma neanche un po’. Mentre parla mi sorprendo ad alzare gli occhi alle stelle, a tracciar costellazioni, a pensare al mal di denti. “Uffa. Quand’è che manda un altro video?”<br /><br />Intanto l’oratore continua a insistere sulla sua idea di bella politica, e non parla di pensioni. Non parla di tasse. Di riforma della giustizia. Di referendum elettorale. Di Cus o Dico. Le pagine di cronaca politica sono pieni di argomenti interessanti e controversi, e lui non ne parla. Mette su Berlinguer. Peraltro quel famigerato comizio padovano non aveva nulla di speciale: parole accorate, come ne dicono i politici, ma senza ictus nessuno oggi lo ricorderebbe. Veltroni lo ha scelto come esempio di politico che vuole fare fino in fondo il suo mestiere. Berlinguer che manda giù il bicchiere, fa una smorfia e va avanti, è come lo spartano che si lascia rodere dal lupo. <br /><br />Ho un’intuizione: per Veltroni la bella Politica è soprattutto ars oratoria, Fare Bei Discorsi. Appassionare la gente. Affascinarla. A Torino usò proprio questo verbo: il partito democratico si propone di affascinare gli italiani. E come li affascini? A parole? Non solo, siamo moderni, possiamo usare anche le clip. Di Berlinguer non gli interessano tanto i contenuti (quel giorno stava parlando di Scala Mobile, cos’è la Scala Mobile?), ma il suo fascino discreto. Inoltre Berlinguer è un esempio di caduto sul lavoro, uno dei pochi che la politica possa vantare.<br /><br />Io sono un piccolo uomo che prende in giro i potenti, è il mio modo di sentirmi vivo. Eppure stavolta mi sento a disagio. Sembra che Veltroni sia venuto a Modena col preciso intento di farmi piacere, incarnando tutte le caricature del veltronismo. Eppure persino io sono convinto che l'uomo sia molto migliore di come si sta presentando in queste settimane. Lui è molto di più di un deejay di Grandi Successi del Novecento che legge testi scritti tra un filmato e l’altro. Lui la politica la fa realmente. È un amministratore, una persona che esercita il potere sulla gente. Volentieri leggerei un suo trattatello sulla politica sporchina: cosa succede concretamente quando il sindaco onesto di una grande città mette il naso nella gestione degli appalti? Come si fronteggia l’emergenza nomadi? Pagherei, pagheremmo tutti per leggere un libro così.<br /><br />Invece, dopo due ore di belle parole e filmati toccanti, dopo gli applausi e la standing ovation, la gente sfuma verso il bar, e le pile del suo libro+dvd restano lì, dov’erano all’inizio. Si aspettavano diecimila persone, dice Cragno.<br />“Ma neanche un po’”.<br />“Parlar bene parla bene, ma se non leggesse sempre…”<br />“Sì, ma cos’ha detto alla fine?”<br />“Il fatto è che si mette in una posizione in cui non lo puoi criticare perché… è come se fosse il Presentatore”.<br />Lo speaker. Forse Veltroni non ha veramente tutta questa voglia di governare. Forse preferirebbe regnare, lasciando agli altri le dispute quotidiane sulle leggi elettorali e le riforme della giustizia. Il Sarkozy italiano, pronto come Sarkozy a costruirsi un partito-squadra a suo modello e poi, una volta all’Eliseo, comprare i migliori giocatori dell’altra squadra. Va bene. Rimane una fondamentale obiezione. È davvero così bravo, Veltroni, a fare i discorsi? Ce lo vedreste Veltroni nell’olimpo veltroniano, dopo Chaplin, Luther King e Rigoberta Menchù? Qualcuno ce lo vede, indubbiamente. Io sono un po' scettico.<br /><br /><blockquote><span style="font-style:italic;">Lui e Cacciari sono gli ultimi veri filosofi. Gli altri si mangian la torta.</span><br />(Anonimo plaudente, alla fine del discorso)</blockquote><br />Un appunto per <a href="http://www.imille.org/">i Mille</a>. Questa idea che sta passando – che Veltroni col suo fenomenale carisma sia in grado di scatenare una deriva plebiscitaria nel Pd, anzi in tutto il Centrosinistra, se non in tutto l’elettorato italiano, mi sembra alla prima prova dei fatti un po’ esagerata. Forse vivendo tra internet e i giornali si ha la tendenza a dare un po’ troppo risalto a eventi che in realtà coinvolgono solo gli appassionati e gli addetti ai lavori. La situazione che vedo io (e posso sbagliarmi) è che Veltroni sia piaciuto molto solo a quegli italiani che hanno già votato Prodi. Forse Veltroni gli è piaciuto di più, forse lo voteranno molto più volentieri, forse non voteranno Mussi, ma per ora questo è tutto. <span style="font-weight:bold;">Gli altri non se ne sono neanche accorti, che Veltroni s’è candidato.</span> Non solo gli italiani a centrodestra, ma anche quelli a centrosinistra che non leggono tanti giornali e non hanno visto la diretta del discorso di Torino dalle 17 alle 19 su La 7 – e fidatevi che son parecchi. La candidatura di Veltroni non è troppo forte, anzi. Se Bersani decide di candidarsi, non credo che lo faccia perché ha paura di perdere. Il problema è che qui, dopo aver tanto parlato, abbiamo finalmente comprato il Fenomeno da cui tutti si aspettano sfracelli; e tutto quello che finora ha fatto il Fenomeno è segnare un paio di gol in qualche partitella estiva senza troppa importanza; e il pubblico non è affatto affascinato, anzi, lo stadio è mezzo vuoto. Magari a settembre tutto andrà bene. Magari. Se Veltroni fosse più forte, lo prenderei in giro anche più volentieri. Adesso francamente no. Tocca tifar per lui.</content><link rel='alternate' type='text/html' href='http://leonardo.blogspot.com/2007/07/i-am-dream-2.html' title='I am a dream, 2'/><link rel='replies' type='text/html' href='http://www.blogger.com/comment.g?blogID=1946314&postID=4828470289380428596&isPopup=true' title='12 Commenti'/><link rel='replies' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/4828470289380428596/comments/default' title='Posta i commenti'/><link rel='self' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/posts/default/4828470289380428596'/><link rel='edit' type='application/atom+xml' href='http://www.blogger.com/feeds/1946314/posts/default/4828470289380428596'/><author><name>leonardo</name></author> </entry> <entry><id>tag:blogger.com,1999:blog-1946314.post-142714709038629803</id><published>2007-07-09T12:33:00.000+02:00</published><updated>2007-07-09T12:54:51.511+02:00</updated> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='forze dell'ordine'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='fascismo'/> <category scheme='http://www.blogger.com/atom/ns#' term='G8'/><title type='text'>passa la Storia, fai ciao con la manina</title><content type='html'><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://bp1.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/RpIRRGtRKRI/AAAAAAAAAP8/uVEPrbYOZWc/s1600-h/poliziotti_g8.gif"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="http://bp1.blogger.com/_XAb1MzWtdLs/RpIRRGtRKRI/AAAAAAAAAP8/uVEPrbYOZWc/s400/poliziotti_g8.gif" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5085145914810640658" border="0" /></a><span style="font-weight: bold;">Genova fu una dimostrazione fascista</span><br /><br />Genova dovremmo iniziare a raccontarcela in un modo diverso.<br />Quando dico “raccontare”, non parlo di bugie, ma dell’esigenza di raccogliere centinaia di testimonianze, memorie, fotogrammi, in un qualcosa che abbia un capo e una coda, un senso e una morale: un racconto.<br />In questo racconto, di solito, ci sono gli 8 uomini più importanti della terra riuniti in una città, e migliaia di persone seriamente preoccupate per la situazione che vanno nella stessa città a manifestare il loro malcontento. Alcuni erano pacifici, altri molto meno, alcuni erano immersi in una loro mitopoietica personale di zone rosse e armature di gommapiuma, alcuni la sapevano più lunga. E parecchi hanno preso tante, tantissime mazzate, soprattutto in una scuola (le Diaz) e una caserma (Bolzaneto). Un ragazzo è morto. Noi ce la raccontiamo così, e tutto sommato nel nostro racconto non c’è niente di sbagliato. Resta comunque un racconto insoddisfacente, che non spiega quasi nulla.<br /><br />Il nostro racconto pecca del solito vecchio peccato: <span style="font-weight: bold;">l’autoreferenzialità</span>. Siccome a Genova c’eravamo anche noi, riteniamo giusto raccontarlo dal nostro punto di vista. Preso il treno, fatto il corteo, prese le mazzate, ripreso il treno. Tutto questo può essere interessante (anche le foto delle vacanze sono interessanti, a piccole dosi), ma è solo la punta dell’iceberg.<br />È tempo di ammetterlo: noi non siamo i protagonisti di Genova. Un livido, una cicatrice, un bello spavento, non ha fatto di noi i protagonisti. Avremmo voluto tanto esserlo, una volta almeno nella nostra vita. Con tutte quelle videocamere in giro il rischio di passare alla Storia era molto forte. Ma anche stavolta i fatti ci hanno oltrepassato, e di molto. Genova avrebbe dovuto essere la nostra manifestazione, ma non lo è stata.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Genova è stata la manifestazione dei ragazzi in uniforme blu</span>, in uniforme nera, in tuta aderente con casco accessoriato, con scudo di plexiglas, con lacrimogeni non omologati. Genova è stata la sagra del tonfa, il manganello multiuso. Genova è stata la dimostrazione delle forze dell’ordine, che venivano da tutte le parti a confrontare le proprie esperienze: bella la tua divisa, forte il tuo manganello, fammi vedere come usi lo spray. Come se qualcuno avesse detto (e qualcuno deve averlo detto): adesso vi facciamo vedere quanto riusciamo a essere fascisti, se c’impegniamo. Quasi un esperimento, che nei giorni successivi fece molta paura: e se fosse stato l’inizio di un nuovo stato di cose? La paura sfumò quando ci rendemmo conto che no, finita la sagra la giustizia italiana riprendeva il suo corso sbuffante, incerto, ma sui soliti binari repubblicani. Era stato un esperimento, e neanche molto riuscito. Meno male. Però adesso vorremmo che ci raccontassero la storia.<br /><br />La mamma bastonata, il pancabbestia straniero preso a calci in testa, non sono i veri protagonisti. Tutto quel che possono raccontare sono le loro mazzate, prese senza sapere il perché. Molto più interessante, più drammatico e più intrigante, sarebbe il racconto di chi quelle mazzate si è messo a darle: chi sei? Da dove vieni? Com’è che d’un tratto, da difensore della legge e dell’ordine, ti sei trasformato in un picchiatore di vecchiette? Hai preso qualcosa? Qualcuno ti ha fatto un discorso? Quante cose potresti dirci, se ne avessi voglia. E che storia ne verrebbe fuori, se anche i tuoi colleghi parlassero.<br /><br />Altro che le nostre cronache scipite – treno-corteo-mazzate-treno – che ormai fanno sbadigliare gli invitati a cena. L’inizio potrebbe essere ambientato da qualche parte in un ministero. O nei quartieri generali di una forza dell’ordine, con un gruppo di persone che si pone problemi e trova soluzioni. Alcune di queste persone avranno avuto le mostrine, altri le cravatte; ad ogni buon conto noi vorremmo conoscerli tutti: poter dare un nome e un cognome a certe decisioni importerebbe moltissimo. Vorremmo anche un capitolo circostanziato sul training dei ragazzini in uniforme blu e nera sul piazzale di fianco al nostro: quelli che mentre noi facevamo i seminari sul disastro climatico e la Banca Mondiale, prendevano appunti sui manifestanti dotati di razzi terra aria e gavettoni di sangue infetto. Quelli che mentre noi ascoltavamo Manu Chao e mandavamo giù birra e salsicce, si caricavano con la techno e mandavano giù pasticche. Vogliamo sapere come mai su quel defender in Piazza Alimonda si trovavano due sbarbatelli, e uno aveva in mano la pistola e l’altro il volante. Quanto daremmo per dettagli anche piccoli, ma succosi, come ad esempio: quel poliziotto che si graffiò il giubbotto alle Diaz e poi si autodefinì accoltellato, fu un geniale improvvisatore o eseguiva un ordine?<br /><br />Identificare le responsabilità, risalendo le catene di comando, sarebbe il minimo. Noi vorremmo qualcosa di più: preso atto che a Genova ci fu una colossale manifestazione delle forze dell’ordine, che eclissò la manifestazione anti-g8, vorremmo sapere per quale motivo i poliziotti e i carabinieri manifestavano. Vorremmo capire il senso: era un messaggio? A chi era rivolto? E ha funzionato? Perché alla fine della fiera rimane in noi la sensazione di essere stati menati a casaccio, per nessun motivo, da gente che in realtà pensava ad altro, e menava la nuora perché la suocera intendesse. Non è piacevole. Una volta si diceva “vogliamo sapere per cosa combattiamo”. Noi siamo molto più pacifisti: ci accontenteremmo di sapere per quale motivo le abbiamo prese. E ne abbiamo prese tante.<br /><br />Prendete le <a href="http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/cronaca/g8-genova/telefonate-poliziotti/telefonate-poliziotti.html">registrazioni </a>saltate fuori in questi giorni. Forse non aggiungono nulla al quadro probatorio, eppure è sconvolgente il solo fatto che esistano ancora. Sei anni fa, dopo essere tornati a casa, vivevamo nell’incubo che tutto quello che era successo sarebbe stato cancellato. La polizia che col blitz in sala stampa aveva preso possesso dei server indymedia avrebbe cancellato ogni prova. Si è poi visto che di prove in giro ce n’erano ancora in abbondanza. Ma le registrazioni di questi giorni sono documenti interni della polizia: qualcosa che gli uomini in uniforme avrebbero potuto cancellare infinite volte in questi sei anni, così come hanno fatto sparire le molotov di loro fabbricazione. E invece no. Queste registrazioni sono rimaste: qualcuno ha deciso di conservarle. E qualcuno le ha fatte avere ai legali delle vittime. Chi sarà stato mai? Un poliziotto che dopo una manciata d’anni ha cominciato a vergognarsi, come Fournier? O qualcuno che anche stavolta usa le botte del G8 per dire indirettamente qualcosa a qualcun altro? E a chi?<br /><br />Si dice che i vecchi poliziotti non buttino mai via niente, simili anche in questo ai vecchi macellai. Anche nel nastro meno interessante, debitamente invecchiato, c’è sempre da trovare qualcosa per ricattare qualcuno. <a href="http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/cronaca/sismi-mancini-11/pollari-segreti/pollari-segreti.html">Lo sa bene Pollari</a>, che deve avere una cantina fantastica, piena di registrazioni millesimate ("<span style="font-style: italic;">Senti, senti che aroma questo D’Alema del 1999</span>”). Tutto questo è molto interessante, anche se alla fine della fiera resta una delusione. La delusione di chi ha visto la Storia passare davanti ai caschi e i manganelli, e si è messo in posa pensando di avere un posto in prima fila. E invece no. Eravamo solo le vittime predesignate del solito gioco italiano troppo difficile da capire, e impossibile da raccontare. Però sarebbe interessante, anche solo provarci.</content><link rel='alternate' type='text/html' href='http://leonardo.blogspot.com/2007/07/passa-la-storia-fai-ciao-con-la-manina.html' title='passa la Storia, fai ciao con la manina'/><link rel='replies' type='text/html' href='http://www.blogger.com/comment.g?blogID=1946314&postID=142714709038629803&isPopup=true' title='13 Commenti'/><link rel='replies' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/142714709038629803/comments/default' title='Posta i commenti'/><link rel='self' type='application/atom+xml' href='http://leonardo.blogspot.com/feeds/posts/default/142714709038629803'/><link rel='edit' type='application/atom+xml' href='http://www.blogger.com/feeds/1946314/posts/default/142714709038629803'/><author><name>leonardo</name></author> </entry> </feed>
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